Gli anni Sessanta, Milano e la comunicazione d’avanguardia. Imago era la rivista aziendale della Bassoli Fotoincisioni, un “raccoglitore” di sperimentazioni del linguaggio, tra cultura e industria. Oggi raccolta in un volume edito da Corraini.
Imago è stato un progetto editoriale sviluppato tra il 1960 e il 1971, per un totale di quattordici numeri. Nata come rivista aziendale della Bassoli Fotoincisioni, all’epoca considerata tra le aziende più innovative nella comunicazione grafica, fu ideata da Raffaele Bassoli, titolare dell’azienda e dall’illustratore, grafico e art director Michele Provinciali.
Pensiamo al periodo storico e culturale che Imago ha attraversato, poco più di un decennio dove i consumi crescono, i ruoli sociali cambiano, il design diventa icona, la musica rivoluzione, l’arte avanguardia, l’industria innovazione. Anni così caleidoscopici da ispirare ancora oggi il nostro immaginario.
Non sorprende che, invece di una rivista da sfogliare, Imago fosse una cartellina in cui era possibile trovare: biglietti del treno, locandine, libretti, in un concentrato di aneddoti visivi e contenuti letterali. Imago fu un’impresa collettiva, in cui parteciparono anche i fratelli Castiglioni, Bruno Munari, Armando Testa, Max Huber, Dino Buzzati, Mario Soldati e molti altri intellettuali.
Imago non parlava direttamente della Bassoli, semmai era un “catalogo” dove scoprire i traguardi delle tecniche di stampa, ma ne era la proiezione editoriale, con la sua attitudine all’innovazione del linguaggio.
A settembre Corraini Edizioni ha pubblicato una raccolta dei quattordici numeri nel volume: “Imago 1960-1971 Una rivista tra sperimentazione, arte e industria”, a cura di Giorgio Camuffo.
Imago fu un progetto che rappresentava lo spirito più innovativo e creativo di un’epoca, un confronto vivo tra intellettuali, designer e società, un lavoro che vale la pena ri-scoprire.
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